Per poter comprendere correttamente l’argomento, occorre sapere che i denti sono suddivisi in 3 parti disposte a strati, sovrapposti l’uno all’altro: lo strato esterno è lo smalto, protegge tutte le parti sottostanti ed è molto duro e resistente; lo strato intermedio è la dentina, che serve da sostegno meccanico allo smalto, ed è meno dura, quindi meno resistente alla carie; nella dentina la propagazione della carie è estremamente rapida, ed in breve tempo giunge alla polpa: la polpa è un tessuto molle, contenente vasi e nervi, priva di funzioni strutturali, che fornisce nutrimento al resto delle strutture; essa si estende anche a piccoli canali posti all’interno della radice dei denti, e non ultimo, ha l’importante funzione di segnalare tramite il dolore l’avanzamento della carie all’interno del dente.

    Ma in cosa consiste la carie? La carie è un processo biochimico causato da batteri che partendo dallo strato più esterno (lo smalto) distruggono il tessuto dentale; visivamente si presenta come una macchia di colore scuro, di consistenza morbida sullo smalto del dente, localizzata di norma sulla parte occlusale del dente (la parte che mastica, con la quale sminuzziamo il cibo) e su quella interprossimale (fra due denti).

    Se la carie è confinata allo smalto o alla dentina si parla di “conservativa”, se intacca anche la polpa si parla di “endodonzia”.

    La cosiddetta “conservativa”  si occupa quindi del ripristino funzionale dei denti danneggiati dalla carie, e tende a riportare il dente alla forma e funzione originaria; operativamente, occorre rimuovere la parte cariata, ricostruendo quindi la parte mancante con diversi tipi di materiale (la cosiddetta “otturazione”): per le otturazioni si possono utilizzare le resine composite, che hanno ottime caratteristiche di adesione ed adattabilità alla forma del dente, oppure in amalgama, molto resistente ma esteticamente non valido in quanto di colore scuro, infine di ceramica, materiale dalle ottime caratteristiche estetiche e di durata, privo di tossicità biologica. Se il danno è limitato, esteso solo ad una parte del dente, si potrà eseguire anche solo un restauro parziale, in caso contrario occorrerà procedere al rivestimento del dente con una “corona”.

    Il trattamento viene effettuato normalmente in anestesia locale (a meno di lesioni molto piccole e non profonde) e richiede mediamente un’ora di intervento.