Tramite le tecniche implantologiche si sostituiscono i denti mancanti, inserendo perni in titanio direttamente nel tessuto osseo; i perni, dopo un processo di “solidificazione” nell’osso (la cosiddetta “osteointegrazione”) formano un blocco unico con la parte di osso in cui sono inseriti; grazie a questo legame bio-meccanico estremamente tenace, si crea una sorta di radice artificiale del dente sulla quale ancorare definitivamente i denti artificiali.

            Occorre segnalare che l’intervento implantologico non è realizzabile sulla totalità dei pazienti: alcune gravi malattie, o l'assunzione di particolari farmaci, ne impediscono l’esecuzione, così come occorre valutare con attenzione la larghezza e l’altezza dell’osso a disposizione per inserire glli impianti; importante è anche la valutazione del grado di riassorbimento osseo: fattori quali l’età, o il tempo intercorso fra la perdita di un dente e la successiva cura, possono far “regredire” la struttura ossea fino ad impedire l’inserzione di un impianto; in alcuni casi, si può effettuare un intervento preliminare di innesto osseo, con il quale si aggiunge materiale osseo (sintetico o biologico) che nella successiva fase di osteointegrazione sarà rimpiazzato da osso puro, ricreando così le condizioni geometriche e biologiche ottimali per l’inserimento dell’impianto.

            Gli impianti trovano applicazione quali sostituti di uno o più denti, come "pilastri" per un ponte, come ancoraggi per una protesi dentale mobile, ed infine per la riabilitazione estetico-funzionale del paziente privo di denti (consultare anche la sezione Implantologia a carico immediato "All-on-four"™)

            Si sottolinea la necessità di un’igiene orale accurata e costante: se da un lato l’impianto non può evidentemente cariarsi, è altrettanto vero che il bordo esistente fra la gengiva e l’impianto è soggetto all’accumulo di placca batterica: se non curata, l’infiammazione può evolvere in perimplantite (infianmmazione estesa alla parte di osso attorno all’impianto) che costringe all’estrazione dell’impianto setsso, ed alla successiva cura dell’osso; in questi casi, anche a guarigione ossea avvenuta, l’implantologo potrebbe avere notevoli difficoltà ad inserire un nuovo impianto, vanificando quindi il lavoro effettuato in precedenza.

 

 

"All on four" ™

                La tecnica implantologica "All-on-four" ™ (denominata anche "ortodonzia invisibile") consiste in una protesi totale fissa estesa a tutta l’arcata dentale, sostenuta da quattro impianti.

                I vantaggi della tecnica "All-on-four" ™ rispetto ad una protesi mobile (appoggiata solo sulla mucosa gengivale) consistono in un confort molto più elevato ed una maggiore funzionalità della protesi.

                La tecnica operatoria (ideata dal Dr. Malò) prevede l’inserimento di 4 impianti in posizioni geometricamente ben definite, scelte con opportuni esami radiografici, posizionate in modo da limitare il più possibile il riassorbimento osseo, senza interessare zone anatomicamente “sensibili” (nervo mandibolare e seni mascellari); con questa tecnica si evita normalmente di attuare interventi prelliminari di innesto osseo, con relativo drastico accorciamento dei tempi di trattamento (la protesi "All-on-four" ™ può essere applicata poche ore dopo l’innesto degli impianti), e con un rapporto costi/benefici (nei casi in cui è indicata questa tecnica operatoria) del tutto favorevole.